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26 June 2011

ABOUT DESIGN - Evoluzione di un'arte che piace a tutti



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D    E    S    I    G    N

-  evoluzione di un'arte che piace  -






L'imbuto più bugiardo del mondo è prodotto da Alessi, e creato da Stefano Giovannoni con Miriam Mirri nel 1998. Questo prodotto rappresenta assai bene il paesaggio sdrammatizzato del  design contemporaneo "in parte reale e in parte mediatico, capace di concorrere a definire un'atmosfera di auto-assoluzione generale per l'uomo contemporaneo... ove, nel sistema del neocapitalismo globalizzato, tutto fatto di crisi cicliche, continuamente impegnato a trovare equilibri provvisori di sopravivenza, l'individio ricerca segnali amicali, rilassanti e protettivi, che esorcizzano le sue angosce, derivanti dai nodi di un sistema socialoe e ambientale che non funziona. Egli è sensibile quindi alla presenza tranquillizzante di personaggi che lo riportano a una infanzia serena: gli gnomi, i gacha-gacha, i folletti, le bamboline, i mostriciattoli... la cui presenza innocente concorre a ridurre lo stress derivato dall'incapacità di progettare il proprio futuro. Questo stato d'incertezza permanente dell'attuale sistema mondiale dell'economia postfordista è lo stesso che si manifestò nell'America della Grande Crisi negli anni Trenta quando gli animaletti parlanti di Walt Disney ebbero origine. Si tratta quindi di un sottosistema antropologico, di una sorta d'uso abusivo e simbolico del prodotto industriale, che il design ufficiale non ha mai considerato" (A. Branzi)


Noi, che viviamo nel territorio a maggiore vocazione  mondiale di design (fascia Mi-To/Alpi), abbiamo un punto di vista privilegiato d'osservazione, e possiamo argomentare di qualità astratte e concrete della produzione attuale nel quadro storico d'una disciplina in forte evoluzione e di sempre maggiore impatto sul pubblico più vasto, avendone quotidiano contatto coi luoghi di progettazione e di produzione, oltre che di vendita, e quindi di maggior contatto coi bisogni e coi gusti del compratore.





Luceplan, 2005, Alberto Meda e Paolo Rizzato - Queen Titania. L'edizione in formato extralarge di un'icona della produzione di Luceplan. Raddoppiata nelle dimensioni e nell'impatto visivo, Queen Titania è progettata per l'illuminazione di grandi ambienti. La struttura lamellare dell’involucro è composta da una sequenza ordinata di centine in alluminio che hanno la funzione di riflettere e smaterializzare la sorgente luminosa. la lampada assume aspetti volumetrici diversi a seconda del punto di vista: trasparente se osservata di fronte, solida se osservata di fianco. L’inserimento di una coppia di filtri a lato della sorgente luminosa, consente di colorare il corpo della lampada senza interferire con l’emissione di luce bianca.


Merce divenuta arte, oggi, il design passa da un periodo nel quale essere solo un lusso non paga più sui mercati occidentali dilatatisi a dismisura per prodotti di questo tipo, che hanno chiesto da tempo di diffondersi in tutte le case, divantando merce povera in termini di costo unitario ma non di valenze, mentre il "lusso" può ora permettersi un nuovo status, ovvero essere antiquariato (o modernariato che dir si voglia), ovvero di essere oggetto scarsamente reperibile, oppure d'essere l"usso" perchè inserito in produzioni "d'alta gamma", in cui, tra ricerca, materiali e metodi produttivi difficoltosi e complessi, marketing sofisticato e firma di prestigio, s'ottiene il giusto mix per fregiarsi dell'appellativo di "status simbol".





Flos, 1991, Gun Collection by Philippe Starck. La lampada con il grillett. All'accensione, le lampade di norma fanno "click!". Con questa c'e' rischio di sentire un "boom!".
Ma non preoccupatevi.
In realtà, malgrado la forma quantomeno audace di questa lampada, la Lounge Gun di Philippe Starck è innocua e tutto quello che può fare è sparare, si, ma un fascio di luce.
Realizzata con corpo in alluminio pressofuso sovrastampato con polimero ad iniezione e finitura galvanica in oro opaco 18K, è alta 165 cm da terra.
La particolarità della Lounge Gun non è tanto il diffusore, pur sia impreziosito dal rivestimento in carta serigrafata oro all'interno, quanto piuttosoto lo stelo che lo regge dalla particolare forma di fucile puntato verso l'alto.
Questo modello fa parte della linea Gun Collection di Flos, all'interno della quale sono presenti altri complementi in stile, anche da tavolo.


Distinti e variati targets, ben precisamente collocati per le distinte distribuzioni di mercato, tutto però ben ancora unificato dall'essere parte d'un club esclusivo, con tanto di consapevole atto di appartenenza, quello di chi sà cosa distingua il design da prodotti d'altra natura, di cui ancora pieni sono i centri di vendita, che siano essi bancherelle della strada o mega magazzini specializzati. Che la pentola sia o no design lo stabilisce una cultura alla quale ormai tutta la gente guarda consapevolmente quando sceglie, o quando si interroga sul come ed ove utilizzare questo o quel prodotto. Che il water sia o no di storico o recente design, pure viene stabilito al momento di ristrutturare il bagno, e così vale per il rubinetto o lo scopino. Se la poltrona debba essere oppure no un prodotto di design, se il tappeto debba essere un kilim piuttosto che un Marimekko, se le sedie del terrazzo debbano oppure no essere trattate come "prodotti di consumo" piuttosto che fattori che potranno pienamente dimostrare le nostre possibilità economiche.





Morfeo, progettato da Stefano Giovannoni e prodotto da Domodinamica nel 2002, è un divano che propone in chiave ironica una sintesi tra zona giorno e notte; sullo schienale sono integrate due comode lampade snodate da lettura e all’occorrenza il divano nasconde una rete metallica estraibile completa di materasso per trasformare Morfeo in un comodo letto ad una piazza e mezza. Un prodotto per il relax da vivere 24 ore su 24. La struttura è realizzata in poliuretano flessibile assemblato al telaio, il rivestimento è in tessuto elastico colorato.


Tutto quanto sopra riguarderà fattori di mercato che verranno attentamente analizzati dai produttori e dal marketing che ne individuerà i più attendibili consumatori. Spesso accadrà anche che i diversi targett si mescolino l'uno nell'altro all'insaputa anche di chi produce e vende. Ma la qualità del progetto di ciascun prodotto non verrà minimamente intaccato da argomenti economicistici e di mercato in quanto essa farà parte indiferentemente del prodotto di più infimo prezzo oppure di quello molto molto più costoso, in quanto attiene all'idea che vi è sottesa, ed ai criteri di progettazione, il cui risultato formale sarà quello che decreterà inesorabilmente la riuscita in termini di prodotto artistico dell'oggetto, e non già quello, od esclusivamente, quello di vendita.






Miscelatore lavabo a fotocellula con scarico automatico, produzione Oras, 2010, design Stefano Giovannoni. Il nuovo miscelatore lavabo senza contatto è un’ alternativa ecologica per il bagno di casa, di alberghi e luoghi pubblici. Permette di risparmiare acqua ed energia. L’utilizzo dei rubinetti a fotocellula è facile e sicuro: è sufficiente avvicinare le mani al rubinetto e l’acqua comincia a scorrere. Alla fine dell’uso il rubinetto si chiude automaticamente. Non occorre toccare il rubinetto, né prima né dopo il lavaggio, garantendo così la massima igiene senza sprecare acqua.


Occorre poi precisare che il design oggi è esso stesso considerato status simbol, in quanto prodotto di cultura, e molte case si riempiono di oggetti di basso o bassissimo costo che sono portatori di messaggi subliminali densi di significato, quali creatività, fantasia, colore, humor, che li sanno rendere bene accetti da chi ne comprende il linguaggio, o addirittura assai ricercati da chi attraverso il design intende autorappresentarsi. Molti collezionisti oggi arredano le proprie abitazioni con prodotti "d'annata", non più presenti nei cataloghi, o con prodotti di grandi firme dell'architettura e del design, o con pezzi assai costosi, così come, una volta, si faceva, ed ancora si fa, con le opere d'arte pura, con quadri d'artisti conosciuti, con opere di serie di grandi firme dell'arte, con pezzi di scultura o di artigianato particolarmente esemplari o significativi della cultura alla quale appartengono.




Alessi Ship Shape Container by Stefano Giovannoni


Il design infatti, in questo modo, ha saputo portare l'arte in ogni casa, a prezzi anche stracciati, attraverso formule di produzione e di distribuzione che hanno saputo fare tesoro dell'insegnamento dei grandi maestri dell'architettura che sin dalla fine del secolo XIX davano corso all'idea che, attraverso la meccanizzazione e ad intense forme di industrializzazione, si potesse giungere facilmente alla produzione di massa d'oggetti anche di grande bellezza. Il cammino, da allora, non fu così semplice come lo si pensava all'inizio, ma condusse pur sempre al risultato auspicato.




Carlotta de Bevilacqua, lampada da tavolo, serie in piedi Metamorfosi. Disponibile in fluorescente (Yang) e alogena (Yang touch). Six feet poco si può regolare la posizione con diverse inclinazioni. Tre proiettori con filtri dicroici nei colori rosso, verde e blu, permettono infinite atmosfere di luce rossa. Materiali: struttura in acrilico e policarbonato, maniglia in alluminio (solo Yang touch).  Emissione di luce: diffusa, bianca e colore.  Yang: attraverso un telecomando in grado di gestire 10 atmosfere standard, crearne e memorizzarne altri 10 e gestire l'intensità luminosa. Un display sulla lampada visualizza la atomósfera selezionato.  Yang touch: regolazione del clima colorato e l'intensità della luce è ottenuta in un modo unico per ogni lampadina tramite tre pulsanti sul corpo della lampada. Una maniglia facilita il trasporto.


L'essenza del design, perciò, fu promotrice d'una divulgazione d'oggetti sempre più semplici nel disegno e sempre più complessi nelle tecnologie d'utilizzo. Molti oggetti che hanno fatto la storia del design hanno infatti avuto la funzione di difondere oggetti d'uso comune, come sedie o lampade ad esempio, realizzate con modernissime tecnologie del legno o del metallo che ne forgiavano la forma in modo inconsueto e talvolta pertfino impossibile manualmente (vedi le Thonet, o le Prouve, o le , oppure le lampade di, rendendo riconoscibilissimo ed anzi auspicabile la derivazione industriale di questo o di quel pezzo).





Magic Bunny, 1998, Portastuzzicadenti di Stefano Giovannoni per Alessi.


I Grandi maestri vi lasciarono poi la loro personalissima e riconoscibile impronta in oggetti di grandissimo pregio, attraversdo produzioni in esclusiva che ne tradirono in parte gli assunti sociali, ma ne divulgarono il messaggio qualitativo, così contribuendo a far diventare il design l'arte per eccellenza a produzione seriale.





Chair One, 2004, sedia prodotta da Magis e disegnata da Kostantin Grcic. Chair One, una particolare sedia dallo stile innovativo è realizzata nella versione con sedile fisso o girevole con meccanismo di ritorno della seduta. Materiali: base in cemento verniciata trasparente neutro. Sedile in pressofusione di alluminio, trattamento di fluotitanizzazione verniciato poliestere.
Su richiesta sono disponibili i cuscini. Adatta anche per esterni. Prodotto ignifugo.
Colori disponibili: rosso, bianco, grigio antracite metallizzato, nero.


In questo modo la tecnica faceva mostra di sè arricchendo il progetto dell'idea primaria che solo attraverso la costante e appropriata applicazione logica delle tecnologie in continua evoluzione, si potesse innovare la produzione, e dare al mercato sempre più soddisfacienti prodotti in grado di rispondere alle esigenze dei compratori.





Prodotto da Magis questo Puppi è disegnato da Eero Aarnio.  Un prodotto oggi pubblicatissimo e presente in ogni rivista di moda, design, arredamento, architettura d'interni, cultura in genere, Body remotely familiar with the designs of Eero Aarnio will instantly realize that his latest creation, the Puppy, is 100% classic Aarnio. The Puppy is part of the new "me too collection" of children's furniture and accessories from magis. This adorable abstract plastic dog is constructed of hard polyethylene that is suitable for indoor or outdoor use. P=uppy is a sculpture, a toy, a small stool, whatever your imagination wants it to be. Puppy è proposto in decine di versioni e colori. In questa foto è la versione capace di muoversi per lungo tempo ad un solo tocco. Il cagnolino sembra vivo divenendo così sostitutivo del cagnolino vero, e come questo tanto amato (un po' come avveniva coi Pokemon per i bimbi più piccoli)


Con il superamento più o meno polemicamente orchestrato, a partire dagli anni settanta, del funzionalismo, e dell'idea che solamente attraverso la ragione applicata alla tecnica potesse derivare la qualità dei prodotti, possono essere spiegati i fenomeni tanto diversi e complessi che caratterizzano l'odierno design. Così come avvenne alla cultura del progetto architettonico, la critica serrata al funzionalismo ebbe seguito anche a quello del progettazione degli oggetti d'uso quotidiano, ove, la seconda fece seguito alla prima quando si dovette assistere al passaggio dal fenomeno del post-modernismo a quello di una sorta di post-essenza dell'oggetto di design. 






Sedile "Sella" di Zanotta, progettata da Achille e Pier Giacomo Castiglioni nel 1957. Sella di bicicletta da corsa, colore nero, asta in acciaio verniciato, colore rosa. Basamento in fusione di ghisa. Sgabello per telefono realizzato con elementi industriali, si traduce in una seduta “sempre in piedi”. Eʼ composto di un basamento dellʼequilibrio dinamico a mezza sfera in fusione di ghisa (diametro 33 cm), il sedile è composto di una sella da bicicletta in cuoio, regolabile in altezza, portata da un tubolare verticale in acciaio verniciato rosa. Lʼaltezza totale del sedile è di 71 cm ed è estensibile. Lʼidea progettuale di questo oggetto non può essere colta se non si ricorda che negli anni cinquanta la maggior parte dei telefoni anche nelle abitazioni erano collocati su di una parete e le persone per utilizzarli dovevano restare in piedi accanto allʼapparecchio. 
Oggi la "Sella" del maestro Castiglioni è un oggetto di culto e da collezione. Esso è utilizzabile come seduta temporanea in ogni ambito della casa. ma esso è soprattutto una scultura ed una icona del design concettuale, del quale Castiglioni faceva intelligente e costante uso, anticipando il design ironico e simbolico più tardi introdotto dai radical e soprattutto dalle nuove forme di cultura dell'immaginario a sfondo antropologico


Tale fenomeno, che non ebbe nessun addentellato col corrispondente architettonico, il quale vide in un primo tempo nascere una sorta di tendenza alla neo-classicità per poi assumere l'aspetto d'una moda che si volle determinare come "destrutturante", nel design divenne invece pura e semplice decontestualizzazione del significante (solo i primi edifici di Frank Gehry furono tali), così che uno scopino da cesso apparisse come una piantina, oppure un imbuto una maschera di pinocchio, o un cavatappi un omino divertente, oppure una lampada un mitra dorato, che più semplicemente tutto ciò apparisse come fenomeno d'ironico divertissement in grado di rendere, in sè stesso, più gradevole ed accettabile la vita domestica d'ognuno, pur nella consapevolezza dell'attimo fuggente che la determina e la rende evanescente.





Universalmente conosciuta è la poltrona UP 5-6 dalle forme femminili e con un poggiapiedi sferico che ricorda la palla al piede dei detenuti. Vuole rappresentare la condizione femminile di schiavitù nei confronti del proprio corpo e dell'immagine di donna oggetto. Pesce in tal modo esprime il proprio dissenso di designer socialmente impegnato verso la società consumista, che mercifica e riduce ogni cosa a oggetto di consumo.
L'uso di forme antropomorfe che ricordano quelle umane costituisce una rottura degli schemi nel disegno industriale, tradizionalmente legato alle forme squadrate del razionalismo. Di grande attrattività emotiva e per i sensi, fortemente fotogeniche, queste sedute hanno superato la loro funzione, per diventare attraverso la forma vere e proprie icone Pop del design moderno, così dirompenti da essere ancora attuali. La serie UP è perciò entrata di diritto nei manuali e nei musei internazionali di storia del design, per aver rappresentato una grande innovazione tecnica ed esempio mirabile di design organico.


Molto parlare oggi si fa nel quotidiano, sia tra gli addetti ai lavori che tra la gente, e molte anche incominciano ad essere gli studi che ne approfondiscono l'essenza, la storia e le evoluzioni del linguaggio, nonchè le pubblicazioni divulgative e di approfondimento per tutti.





 Ottima ci è sembrata, ultimamente la collana dedicata alle firme più significative che questa arte ha, sin dalle sue origini rappresentato, che l'hanno fatta, determinata e costruita nelle sue plurime valenze, sino alle più giovani generazioni che ne hanno saputo imprimere svolte molto significative sia sul piano del gusto che su quello dei significati. La collana "I maestri del design", edita dal Sole 24 Ore e diretta con acuta intelligenza da Andrea Branzi, è oggi un ottimo modo per portare a tutti non solo il design in quanto prodotto da consumare, ma anche l'oggetto di culto, da conoscere ad apprezzare perchè dice qualcosa sulla sua funzione, sulla sua storia e sui messaggi che sà mandare al mondo.




Alessi, SG04 "Merdolino", scopino da bagno. Con questo primo oggetto Alessi per il bagno, non esente da critiche per avere osato toccare un tema difficile, Giovannoni ha portato una ventata di poesia in una tipologia per noi del tutto inconsueta ma destinata ad aprirci un nuovo territorio di sviluppo.


Diventa chiara attraverso la lettura degli editoriali di Branzi quanto formidabile e significativa sia stata la svolta che dal design degli architetti ha condotto, fino ad oggi, al design dei creatori e manipolatori di messaggi, instaurando una cesura netta tra l'arte dei Maestri (quelli con la M maiuscola), che hanno mostrato quanto lo spazio non fosse solo architettura entro la quale proteggersi, ma anche gli oggetti  quotidiani che lo rendono vivibile, e la produzione di figure e immagini tridimensionali capaci sì d'esserci utili nelle loro funzioni primarie, quanto anche, e forse in taluni casi soprattutto, attraverso l'ammiccante linguaggio che ci rende sicuri, che perfino a volte sà renderci felici.



Privé di Cassina. Una collezione composta e formale, che racchiude seducenti elementi di deroga e trasgressione, uniti a sottile provocazione e ironia. Preziosa e sensuale nei ricchi rivestimenti in pelle, la collezione Privé si articola in diversi modelli: poltrone, chaise-longue e divani di diverse dimensioni. Le dimensioni lussureggianti caratterizzano il divano a isola con due schienali e bracciolo d’appoggio piatto. Di misura extralarge tanto da assomigliare a un letto, la struttura di base e i piedini di appoggio sono in alluminio lucido con fasce a vista in pelle. L’ampia seduta è in poliuretano espanso a densità differenziata, schienali e braccioli sono realizzati con struttura in acciaio e imbottitura in poliuretano espanso schiumato abbinato a ovatta di poliestere. Il bracciolo orizzontale destro o sinistro, che assolve anche la funzione di sostegno o piano di appoggio, può essere fisso o ad altezza variabile. Dettaglio prezioso, la lavorazione capitonné impiegata accanto alle superfici lisce in una dialettica alternanza. Il progetto è ispirato nelle sue forme e nei materiali utilizzati ai contenuti del design dei grandi maestri, da Le Corbusier a Mies van der Rohe. Il suo progettista, noto anche come appassionato cultore del sesso, ha confessato in una intervista, d'aver preso ispirazione, nel progettare questo prodotto, alle necessità  d'avere uno strumento ove poter fare bene l'amore. C'è da chiedersi se anche Albini, o Aalto, nella fase ideativa dei più noti loro progetti di chaise longue e di divani, abbiano tenuto conto di tale funzione...


Tavolino d'appoggio Gnome Attila di Kartell. Philippe Starck ci porta in un mondo favoloso, quello della magia e delle leggende. Incantevoli, ammaliatori, simboli di gioia, questi nanetti vi porteranno fortuna. Mobili da appoggio e piccoli sgabelli troveranno posto nell'universo dei grandi e dei piccini. 





Anche "Mezzadro" che Achille Castiglioni ha progettato per Zanotta nel 1957, assieme alla "Sella", è un oggetto che ha dato il via alla seconda vita dell'arte del design, alla sua "post-essenza", ovvero alla sua capacità d'essere altro, rispetto alla funzione attribuitagli, oppure, addirittura, solamente "altro"






Oggi anche l'oggetto più legato ad un utilizzo specifico, che voglia anche essere concepito secondo le tradizionali tecniche progettuali (discendenti dalla cultura degli architetti), come dimostra questo "Mami, bollitore", disegnato per Alessi da Stefano Giovannoni, cerca forme rassicuranti, avvolgenti, affettuose, invoglianti, materne, ecc....



Inversamente Philip Stark, come nella lampada mitragliatore per Kartell, e come in questo esempio di decontestualizzazione materica d'un disegno tratto dalla storia del mobile settecentesco, cerca enel proporre elementi di novità, un approccio fortemente ironico e beffardo
 




Franco Albini, 1940 (prototipo), Dondolo in legno PS16, 1959 (Poggi), 2009 (Cassina), legno di noce, tessuto, cuscini in gommapiuma rivestiti di panno, cinghie di pelle. Design artigianale con cenni di contenuto tecnologico, tratti dal repertorio classico della cultura degli architetti, prodotto indistriale di grande raffinatezza, come forse solo Albini sapeva fare, ancora totalmente pieno d'essenza, dell'essenza che del design ha fatto una nuova arte, e totalmente estraneo  alla piega successiva che abbiamo definito, per comodità, della "post-essenza, appunto per distinguerlo, sia sul piano contenutistico che su quello dell'approccio linguistico, da quello del quale questo esempio è ancora uno dei più alti che si possano annovarare


Lesa, 26 giugno 2011
Enrico Mercatali 



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